EVENTI IN SARDEGNA
IL CARNEVALE DI MAMOIADA
è una delle manifestazioni tradizionali più antiche della Sardegna.
Il Mamuthone è probabilmente la più nota tra le maschere del carnevale dell’isola. Vestito di pelli porta dei pesanti e rumorosi campanacci sulle spalle. Il viso è celato dietro una maschera di legno di pero, “sa visera”, tanto affascinante quanto inquietante. I Mamuthones sfilano in gruppi di dodici, come i mesi dell’anno, disposti in due file. Il loro passo solenne e ritmato è a metà tra una danza e una processione. Intorno a loro si muovono i coloratissimi Issohadores che indossano una maschera bianca


LA CAVALCATA SARDA A SASSARI
è il tradizionale evento che si svolge a Sassari la penultima domenica di Maggio. Diversamente dalle principali sagre che hanno luogo in Sardegna, non si tratta di un evento che ha carattere religioso. La prima Cavalcata sarda fu festeggiata il 20 aprile del 1899 in onore di Umberto I e Margherita di Savoia, venuti a Sassari per l’inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele II nella Piazza d’Italia. La giornata si concluse appunto con una spettacolare cavalcata in costume, ove sfilarono tremila persone provenienti dalla provincia, con i costumi dei propri paesi, e seicento cavalli.
Un’altra Cavalcata Sarda fu organizzata nel 1929 per festeggiare l’arrivo a Sassari di Vittorio Emanuele III e della regina Elena. Dieci anni dopo ci fu un’ultima cavalcata per i Reali piemontesi: il principe ereditario Umberto di Savoia e sua moglie Maria José. L’evento non fu ripetuto negli anni compresi tra il 1940 e il 1950
La Cavalcata Sarda non è solo una sfilata a piedi e a cavallo di tremila figuranti con gli antichi costumi della Sardegna, ma è un eccezionale raduno festante da tutta l’isola di genti con tradizioni simili ma diverse, che animano le vie della città di Sassari colorandole e impreziosendole con la bellezza dei tessuti e degli ornamenti, come in un magico caleidoscopio. La manifestazione si articola in esibizioni ippiche folkloristiche di abilità indiscutibile: parezzas, pariglie, ardia. La sera la festa prosegue fino a notte inoltrata, sui palchi si svolgono le gare poetiche in sardo, i canti, i suoni le danze folk caratteristiche di ogni paese.
LA SARTIGLIA A ORISTANO
è una corsa alla stella che rievoca la tradizione medievale spagnola, quando giostre equestri venivano organizzate nelle città regie di Oristano, Cagliari, Sassari e Iglesias. Tanto che il termine “Sartiglia” deriva dal castigliano “Sortija“, a sua volta derivante dal latino “sorticula“, ossia “anello“. Non si esclude però che le giostre equestri si svolgessero anche in periodo Giudicale, sebbene non ce ne siano arrivate testimonianze.
Tra i momenti fondamentali della Sartiglia: la vestizione, la corsa alla stella e le pariglie. Un programma ricco di tradizione per il carnevale di Oristano che coinvolge decine di migliaia di turisti.


SETTIMANA SANTA AD ALGHERO
Ad Alghero i riti della Settimana Santa iniziano il Venerdì di Passione – il venerdì che precede la Domenica delle Palme – con la processione dell’Addolorata (o “Processó de Nostra Senyora de les Set Dolors” in catalano) e si concludono la domenica di Pasqua con la processione della Madonna e del Cristo Risorto (l’ “Encontre“). Protagonisti sono la statua lignea del SantCristus dall’affascinante storia (vedi sotto), i fedeli che percorrono le vie della Città tra i suoni e i silenzi delle preghiere in catalano, accanto ai Germans Blancs, della Confraria del Gonfalò della Fraternita di Nostra Signora della Misericordia e ai fratelli delle Confraternite ospiti provenienti dalla Catalogna.
CASTELSARDO DI VINO
è l’evento enogastronomico che a luglio anima il cuore di Castelsardo. Nel centro storico i visitatori potranno partecipare ad un percorso gastronomico, per le vie e i luoghi più caratteristici e pittoreschi del borgo incontreranno le Cantine più rinomate della Sardegna. Castelsardo, eletto terzo tra i Borghi più belli d’Italia 2015, è riconosciuto come il centro storico più caratteristico fra i paesi costieri dell’isola per le vicende storiche e l’aspetto urbanistico della fortezza rimasto quasi intatto. La bellezza del suo centro diventa location ideale per promuovere i migliori prodotti enogastronomici e artigianali


SAGRA DI SANT’ EFISIO A CAGLIARI
Comincia tutto nel 1656, quando Cagliari fu colpita dalla peste bubbonica, che aveva decimato la popolazione. La leggenda narra che la cittadinanza si salvò grazie all’intervento divino di Sant’ Efisio, inviato in Sardegna per difendere gli interessi dell’Impero romano, accusato di infedeltà, imprigionato, torturato e messo a morte sul patibolo di Nora il 15 gennaio 303 d.c., al quale l’amministrazione cittadina si rivolse. I cagliaritani si ricordarono che Sant’ Efisio prima di morire aveva chiesto a Dio di proteggere la popolazione dalle malattie. L’appello fu ascoltato e la peste cessò miracolosamente.Siamo giunti ormai alla 364° anno di festeggiamenti in suo onore la custodia la tradizione e l’organizzazione dei riti è a cura esclusiva dell’arciconfraternita del Gonfalone. I preparativi della Festa cominciano alla fine di aprile, quando l’Arciconfraternita procede alla vestizione del simulacro. Il 30 aprile la vestizione viene completata con l’aggiunta di ori e gioielli offerti dai fedeli come ex-voto. Quindi il Presidente dell’Arciconfraternita e il Sacrista Maggiore depongono la statua nel cocchio. La mattina del 1° maggio, Su Carradori, preposto alla guida dei buoi che trainano il cocchio, addobba gli animali con fiori e campanelli. Quindi il Terzo Guardiano a cavallo, accompagnato dalla Guardianìa, si reca al Palazzo Civico. Qui li attende l’Alter Nos, rappresentante del sindaco della città. Insieme si recano alla chiesa di Sant’Efisio dove viene celebrata la “Messa dell’Alter Nos”