Nuraghe Losa
AbbasantaIl nuraghe Losa ci racconta anche la storia dell’archeologia in Sardegna.
Infatti fu il primo ad essere indagato sistematicamente con l’obiettivo della ricerca archeologica e della valorizzazione, che però si è realizzato nell’arco di più di un secolo. Nel 1893 lo Stato acquisì il nuraghe e una striscia di terreno circostante e avviò la prima campagna di scavo. Il grande nuraghe diroccato, che per secoli aveva visto solo pastori e greggi e per un certo periodo era stato disturbato a distanza dai costruttori della “strada reale” di Carlo Felice (1821-1825), ora veniva invaso fin nelle viscere da una turba di operai. Nel 1915, il Soprintendente Antonio Taramelli allargò le trincee ed esplorò in estensione le fasce a Sud e ad Est del monumento, avanzando a Nord e Nord-ovest fino al cortile posteriore.
Dal 1970 a oggi, soprattutto per opera dei Soprintendenti Ferruccio Barreca e Vincenzo Santoni, il nuraghe Losa e la vasta area archeologica circostante sono stati recuperati e offerti alla fruizione del più vasto pubblico con numerosi interventi di scavo scientifico, studio, restauro e valorizzazione. Un ruolo importante è stato svolto anche dall’Amministrazione comunale di Abbasanta, che ha acquisito le aree circostanti all’originario nucleo statale, costituendo un vasto parco archeologico; inoltre l’accordo stipulato nel 2001 dalla Soprintendenza e dal Comune ha consentito l’avvio della gestione turistico-culturale integrata a cura della cooperativa “Paleotur”.